Club Alpino ItalianoDal 20 al 22 settembre il CAI ha organizzato un incontro internazionale al quale prenderanno parte i Club alpini di Gran Bretagna, Germania, Spagna, Slovenia, Austria, Turchia, Sudafrica e Mongolia.

Il Presidente generale del CAI Umberto Martini è convinto che “per stare al passo con l'evoluzione della società sia utile approfondire le strategie e condividere le buone pratiche con i Sodalizi stranieri e le altre associazioni che operano nel mondo della montagna”.

Un incontro internazionale dei Club alpini di vari Paesi di tutto il mondo, che ha l'obiettivo di confrontare le diverse esperienze portate avanti in contesti differenti e di studiare il ruolo che i vari Sodalizi potranno svolgere nel prossimo futuro e le modalità migliori per restare al passo con i mutamenti della società di oggi.

Vuole essere questo il 99° Congresso nazionale del Club alpino italiano, organizzato quest'anno dalla Società alpina friulana, Sezione di Udine del CAI, da venerdì 20 settembre a domenica 22 a Udine, presso la Facoltà di Economia dell'Università degli Studi della città friulana (via Tomadini, 30).

Oltre al CAI prenderanno parte ai lavori i rappresentanti dei Club alpini di Gran Bretagna, Germania, Spagna, Slovenia, Austria, Turchia, Sudafrica e Mongolia.

I diversi Sodalizi mondiali sono sicuramente portatori di esperienze che è opportuno confrontare, visto l'intento comune di promuovere e di valorizzare le culture di montagna e di tutelare e sviluppare le Terre alte di tutta Europa.

“A Udine intendiamo superare gli orrizzonti del nostro quotidiano, in un confronto, iniziato ormai da tre anni, con gli altri Club alpini, europei e non”, ha dichiarato il Presidente generale del CAI Umberto Martini. “L'evoluzione della società, con la quale abbiamo il dovere di adeguarci, non avviene nello stesso modo in Paesi diversi. Di conseguenza è molto utile approfondire le strategie e condividere le buone pratiche con i Sodalizi stranieri e le altre associazioni che operano nel mondo della montagna. Il confronto è sempre positivo”.

Operativamente la tre giorni di Udine sarà divisa in quattro sessioni della durata di mezza giornata ognuna che indagheranno rispettivamente il rapporto dei Club alpini con le altre organizzazioni, la forma istituzionale e le modalità operative dei diversi Sodalizi, la promozione e la valorizzazione della cultura alpina e la tutela e sviluppo delle regioni montane.

In programma inoltre anche cinque laboratori tematici, che intendono raccogliere gli stimoli delle sessioni iniziali e sviluppare proposte operative e concrete.

“Il Friuli Venezia Giulia è storicamente una terra d'incontri, dato che qui convivono le tre anime della cultura europea: quella slava, quella geraminca e quella latina”, ha dichiarato il Presidente della Società alpina friulana Sebastiano Parmeggiani. “Di conseguenza per noi è naturale dare un contributo, nel 150° anniversario di fondazione del CAI, con un incontro internazionale con le diverse anime che tutelano le Terre alte di tutto il mondo”.

Comunicato stampa - CAI

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