mostra documentaria e fotografica Camicie Rosse nella Grande GuerraAprirà al pubblico venerdì 31 gennaio al Museo del Risorgimento la mostra documentaria e fotografica Camicie Rosse nella Grande Guerra. La Legione Garibaldina del 1914 nelle collezioni dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini
 
L’esposizione, curata da Annita Garibaldi Jallet, presidente nazionale dell’A.N.V.R.G, Letizia Paolini e l’Ufficio Storico dell’Associazione Nazionale in Porta San Pancrazio (Roma), inaugura le celebrazioni del centenario della prima guerra mondiale, attraverso una serie di testimonianze fotografiche e documentarie che illustrano la storia della Legione di volontari garibaldini, che combatterono nelle Argonne.
 
Tale vicenda, che può essere considerata come l’ultima fiammata delle Camicie Rosse risorgimentali, fu a lungo ignorata, sia perché giudicata episodio marginale della Grande Guerra, sia perché ben presto strumentalizzata dal fascismo.

I materiali fotografici esposti riproducono documenti, fotografie e cimeli conservati nelle collezioni del Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina di Roma e del Museo “Villa Garibaldi” di Riofreddo, per gentile concessione dei rispettivi direttori, Mara Minasi e Andrea Sebastiani.
 
Quando l’Italia era ancora neutrale – entrò in guerra nel 1915 – italiani emigrati o provenienti dall’Italia, repubblicani, irredentisti e chi aspirava a rinverdire gli ideali repubblicani con il programma “per un’Italia più grande”, accorse a combattere al fianco dei soldati francesi nelle Argonne, anche al fine di pesare sulla scelta delle alleanze.
 
Ricciotti Garibaldi, il figlio del Generale, richiamò i suoi figli dispersi nel mondo; sei su sette si incontrarono a Parigi e dopo lunghi negoziati con la Francia, colpita dalle prime sconfitte, formarono un corpo della Legione Straniera. Fu costituito per loro uno speciale reggimento, formato da 12 compagnie, per un totale di circa 2.200 uomini comandati da ufficiali italiani, tra i quali sei figli di Ricciotti Garibaldi, che combatterono mossi da ideali di nazionalità, non disgiunti dal desiderio di conquiste territoriali per l’Italia, e dall’entusiasmo di combattere ancora una volta agli ordini di un Garibaldi. Centinaia furono i volontari dispersi e feriti nelle foreste dell’Argonne, fra i caduti Bruno e Costante Garibaldi.
 
Fra tanta sofferenza e morte la Legione Garibaldina di Ricciotti Garibaldi vide di lì a poco realizzata la speranza di vedere le “sorelle latine” finalmente alleate; nel marzo 1915 il reggimento di volontari fu ritirato dal fronte, il 5 maggio 1915 allo scoglio di Quarto dei Mille Gabriele d’Annunzio pronunciò la celeberrima orazione e il 24 maggio l’Italia entrò in guerra schierandosi accanto ai paesi della Triplice Intesa.
 
L’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini (A.N.V.R.G.), eretta a Ente morale e riconosciuta dal Ministero della Difesa, è proprietaria e custode di cimeli lasciati in eredità da garibaldini o donati da loro discendenti. In particolare una delle figlie di Ricciotti Garibaldi, Annita Italia, ha donato una parte importante di cimeli della sua famiglia per costituire il Museo sito nella sede dell’ A.N.V.R.G. in Porta San Pancrazio a Roma. Le Sezioni dell’ A.N.V.R.G. conservano cimeli e documenti a loro affidati in ambito locale. L’Associazione si avvale delle Sezioni per realizzare i suoi progetti culturali, e nel caso della mostra “Camicie Rosse nella Grande Guerra” è stata coinvolta la Sezione di Riofreddo.
 
La mostra, proveniente da Milano, dopo Genova farà tappa a Jesi (AN). L’allestimento genovese è frutto della collaborazione dell’Istituto Mazziniano – Settore Musei e Biblioteche, con L’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini (A.N.V.R.G.) e la sezione di Genova-Chiavari “Sante Garibaldi”.
 
Orario: martedì- venerdì 9/13, mercoledì 9/19, sabato 10/19, domenica-lunedì e giovedì chiuso

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