Film: My Name Is Ernest, di Emilio BriguglioContinua il nostro viaggio tra i racconti e l’epopea della Prima Guerra Mondiale: il 7 febbraio a Venezia l’attesissima anteprima di My Name Is Ernest, di Emilio Briguglio

Venerdì 7 febbraio alle 18.00, al Teatro La Fenice di Venezia, Sale Apollinee, verrà presentata l’anteprima di My Name Is Ernest, del regista padovano Emilio Briguglio.

Il film, girato in Veneto e prodotto da Venice Film Production in collaborazione con Running Tv International, racconta l’esperienza vissuta da Hemingway in Veneto durante gli anni durissimi della Prima Guerra Mondiale, anni che peraltro è possibile ritrovare in due capolavori dell’autore americano come Addio alle armi e Al di là del fiume tra gli alberi.

Nel suo film Briguglio ha voluto raccontare Hemingway in un’ottica inedita, concentrandosi soprattutto sulla purezza del suo genio e mettendo in secondo piano gli aspetti legati alla leggendaria sregolatezza del grande scrittore americano. Il regista ha inserito all’interno del film anche una serie di immagini e filmati originali dell’epoca, oltre alla ricostruzione attenta del Veneto di quegli anni.

Un vero e proprio viaggio nel tempo per riscoprire una pagina affascinante e emozionante della nostra storia: prima l’esperienza di Hemingway come volontario della Croce Rossa durante la Grande guerra, e poi il periodo successivo in cui Hemingway si dedicò alla bella vita rendendo immortali località come Cortina, Asolo, Venezia.

Il film è stato girato interamente in Veneto nell’autunno del 2012, per la precisione fra Torre di Mosto, i Colli del Montello, Chioggia, Abano Terme, Fossalta di Piave, Verona, Padova, Cortina, Caorle e Schio.

Molti fra gli interpreti sono veneti o provenienti dal Nordest come: i padovani, Stefano Scandaletti, Premio Off 2011, che interpreta il Barone Franchetti, Eleonora Bolla, vista nell’ultima serie tv Sposami, che interpreta l’amore giovanile di Hemingway, Agnes Von Kuroswky, Carla Stella, Vasco Mirandola, Alessandro Bressanello, visto in Sole a catinelle di Checco Zalone, Marco La Ferla, Carlo D’Addio – lo zio del Toso in Faccia D’Angelo, tutti di Padova, Diego Pagotto di Conegliano, “il Doge” in Faccia D’Angelo, accanto a Germano, la veronese Giulia Cailotto. Presenti anche Giorgio Careccia – Io non ho paura, Non ti muovere, Romanzo criminale, Vallanzasca – e Maximiliano Hernando Bruno, in tv con Squadra Antimafia. Ad interpretare l’altro grande amore dello scrittore, incontrato in Veneto, la nobildonna Adriana Ivancich, l’attrice friulana Anita Kravos, vista recentemente nell’ultimo film, candidato all’Oscar, di Sorrentino La Grande Bellezza.

Ecco cos’ha detto a proposito Briguglio:

    Nominare Hemingway oggi significa aprire le porte ad un mondo eroico, leggendario. Volevamo rappresentare quest’uomo, così corpulento e virile, di cui si è detto e scritto tutto, in una luce nuova. Nell’immaginario popolare sembra nato con i capelli bianchi, la barba lunga, le cicatrici da marinaio e la bottiglia in mano, ma è stato ragazzo, ha tremato e sofferto per i primi palpiti d’amore come tutti. Sofferenza e sentimento che hanno reso le sue opere così emozionanti. Non a caso Agnes Von Kurowsky e Adriana Ivancich sono state vere e proprie muse ispiratrici di Addio alle armi e di Di là dal fiume e tra gli alberi.

Giacomo Brunoro - venetoblog.corrieredelveneto.corriere.it

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