Il primo caduto della Grande Guerra si chiamava in realtà Riccardo Giusto Il professor Strazzolini: «All’Archivio di Stato è registrato senza il Di»

Riccardo Giusto, non Riccardo Di Giusto come sta scritto sulla lapide, nei libri, su Internet e anche al Tempio Ossario. Cosí viene chiamata, a partire dal 1929, anche una via di Udine, laterale di via Cividale, appartenente alla 3a circoscrizione. Riccardo Giusto è stato il primo caduto italiano della Grande Guerra.

Giovanissimo, orfano di padre, di famiglia udinese modesta. Faceva il ferroviere e a vent'anni è chiamato sotto le armi il 12 gennaio 1915. Assegnato al distretto di Sacile, fa parte dell'8° Reggimento alpini, Battaglione Cividale, 16a compagnia. Nella zona del monte Kolovrat, la 2a Armata dell'esercito italiano realizza un vasto ed articolato sistema di difesa, la terza linea difensiva italiana, perché i suoi rilievi costituiscono l'estremo fronte impedendo la penetrazione del nemico nella pianura friulana. Nell'area sono ancora visibili le vecchie trincee, i camminamenti e i resti delle fortificazioni.

La zona è diventata un museo transfrontaliero all'aperto ed è inserita negli itinerari della Grande Guerra. C'è anche il cippo che ricorda il sacrificio di Giusto con il nome sbagliato. Nelle prime ore del 24 maggio del '15, Riccardo Giusto si trova sul monte Kolovrat, al confine tra l'Italia e la Slovenia. Alle 3 del mattino, nei pressi di passo Solarie, viene colpito a morte da un fuciliere nemico. Viene poi sepolto nel cimitero di San Volfango, frazione del comune di Drenchia, nelle Valli del Natisone.

Chi si sta particolarmente interessando alla storia di Riccardo Giusto è il professor Paolo Strazzolini, docente di chimica organica all'università di Udine. «Facendo una ricerca all'Archivio di Stato sull'ospedale militare di Udine in riferimento alla campagna di Russia – riferisce il professore – ho trovato per caso, fra le carte, il foglio matricolare di Giusto».

In seguito a questo ritrovamento il professor Strazzolini avanza la richiesta ai presidenti della Regione, della Provincia, al sindaco di Udine e al sindaco di Drenchia affinché Riccardo Giusto sia ricordato con il suo nome esatto, senza quella “Di” di troppo, e sia corretta anche la data di nascita indicata sulla lapide.

Sempre il professor Paolo Strazzolini terrà oggi, alle 17.30, all'agriturismo Bertossi di Faedis, una conferenza sull'eccidio delle malghe di Porzûs, un percorso tra strumentalizzazioni, misteri e mistificazioni della verità storica. Il professor Strazzolini riferirà su alcune verità non ancora emerse dopo quasi settant'anni da quei controversi avvenimenti.

Silvano Bertossi - messaggeroveneto.gelocal.it

 

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