Tratto dal catalogo:
Nel Bel Paese già itinerano alcune mostre dedicate alla Grande Guerra, vista attraverso le copertine della Domenica del Corriere, illustrate dalla penna di quel genio del disegno animato che si chiamava Achille Beltrame.
Si tratta di mostre antologiche, veramente importanti, che ripercorrono in toto gli avvenimenti di quei fatidici anni, visti spesso con gli occhi (bisogna pur dirlo) della propaganda militare e della convenienza politica. Basti pensare che, al tempo della tremenda ritirata avvenuta dopo la disfatta di Caporetto, non una sola copertina fu dedicata ai fatti che rischiarono di farci perdere tutto, faccia compresa. Ciononostante va riconosciuta a Beltrame (ed al “Corriere”) la capacità, incredibile per quei tempi, in cui i mezzi di comunicazione erano nulli, di riuscire ad entrare nelle case di un’Italia contadina e perlopiù analfabeta, attraverso immagini, pur edulcorate, ma sostanzialmente veritiere, e testimoniare quanto avveniva sui nostri monti infiammati.
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Il Programma:
Giovedì 3 agosto
Alle 17:00 - P.zza II Risorgimento: Presentazione della manifestazione “Asiago: conoscere, ricordare e tramandare” e a seguire la Guerra di Giovanni di Edoardo Pittalis e Gualtiero Bertelli.
Venerdì 4 agosto
Dalle 10:00 alle 18:00 - Sacrario Militare:Visite guidate al Sacrario Militare a cura dell’Associazione Amici del Museo Storico della Terza Armata
Alle 17:00 - P.zza II Risorgimento: Incontro dal tema “La geografia serve a fare la guerra? ” relatori Massimo Rossi della Fondazione Benetton – Paolo Plini e Marco Ferrazzoli del CNR - Walter Pilo dell’Associazione Ta Pum. Modera Giuseppe Giannotti, Vicedirettore RaiStoria
Alle 20:45 - Sacrario Militare: Spettacolo teatrale “Filo spinato nel cuore”, gruppo teatrale il Canovaccio
7 OTTOBRE
FORTE COLLE DELLE BENNE - LEVICO TERME (TN) - h 16.00
Le montagne in generale, le nostre Alpi in particolare hanno sempre rappresentato non tanto un “limes”, un confine, una barriera insuperabile, quanto piuttosto un luogo di passaggio di popoli, di incontri fra culture, lingue, tradizioni. Al punto che si può affermare che esiste una vera e propria “civiltà delle Alpi” sintesi, originale e possente, di diverse influenze, eppure dotata di una sua notevole originalità. Una civiltà che viene da lontano, da epoche remote, e che ha avuto la capacità di serbare, come in uno scrigno magico, elementi di tradizioni che, altrove, sono andati dispersi e perduti. Una civiltà che si declina, certo, in diversi linguaggi, sfaccettata, poliedrica... eppure dotata di una sua profonda unità.
'Tra umano e disumano', nella duplice versione di radiodramma e spettacolo teatrale, porta in scena lo scambio di lettere tra una madre e un figlio divisi dal fronte della prima Guerra mondiale. Pubblicato in due dvd, è realizzato dall'associazione l'Uomo libero onlus nell'ambito del progetto 'Ta Pum–Il cammino della memoria' (al quale aderisce anche l'Ufficio stampa del Cnr) in collaborazione con Parole sonore e con il contributo della fondazione Cassa di risparmio di Trento e Rovereto.
I protagonisti appartengono a una famiglia italo-austriaca: Anne Block, che vive a Innsbruck ed è vedova dell'italiano Ruggero Palmieri, e il figlio Rolando, arruolato nel regio esercito italiano nel 1913. Rolando partecipa alla guerra con tutti i suoi orrori ed è ulteriormente angustiato dal dover combattere contro i propri compaesani e amici a seguito della situazione politico istituzionale e ideologica del conflitto. Una narrazione “dal fondo della trincea”, in linea con la memorialistica e la storiografia che valorizza il punto di vista dei soldati e riporta alla memoria collettiva la trama di sentimenti e affetti che sta dietro a ogni, esecutore, e spesso vittima, di volontà politiche lontane.
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